Esame di Stato 2025: tutto quello che c’è da sapere per studenti con DSA e famiglie

Con l’Esame di Stato ormai alle porte, molti studenti con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), le loro famiglie e i docenti si pongono domande su come si svolgeranno le prove e su quali tutele siano previste per garantire equità e inclusione.

Ecco le risposte ai dubbi più frequenti, sulla base delle normative vigenti e delle indicazioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM).


✅ Le misure compensative saranno garantite?

Sì, è un diritto. Le misure compensative e dispensative previste nel Piano Didattico Personalizzato (PDP) devono essere rispettate anche in sede d’esame. Questo vale per tutte le prove, sia scritte che orali. La Commissione ha l’obbligo di tenerne conto per garantire pari opportunità a ogni studente.


🧰 Quali strumenti sono ammessi?

Gli studenti possono utilizzare tutti gli strumenti compensativi di cui hanno fatto abitualmente uso nel corso dell’anno scolastico, se coerenti con quanto indicato nel PDP. Alcuni esempi includono:

  • mappe concettuali

  • formulari

  • calcolatrice

  • sintesi vocale

  • videoscrittura con correttore ortografico

Le mappe, ad esempio, non devono essere giudicate in base all’estetica o alla correttezza formale, ma vanno considerate strumenti di supporto alla memoria e all’organizzazione dei contenuti.


📝 Come saranno strutturate le prove scritte?

Le prove scritte restano parte integrante dell’Esame di Stato 2025, e anche in questo caso devono essere adattate in base alle necessità individuali. Tra le principali misure:

  • tempi più lunghi per lo svolgimento

  • formati digitali

  • lettura ad alta voce da parte del docente o tramite sintesi vocale

  • possibilità di usare strumenti compensativi

Le personalizzazioni devono avere lo scopo di mettere in evidenza le competenze acquisite, senza ostacoli dovuti alle difficoltà specifiche.


🎤 E il colloquio orale?

Anche il colloquio può essere adattato: è possibile, ad esempio, l’uso di mappe concettuali, presentazioni digitali o altri supporti che aiutino lo studente a esprimersi con maggiore efficacia. L’obiettivo non è valutare l’abilità retorica, ma la comprensione e la rielaborazione critica dei contenuti.


📄 È obbligatorio aggiornare la diagnosi?

Non necessariamente. Le diagnosi DSA hanno validità anche oltre i tre anni se redatte secondo quanto previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 2012 e dalla normativa vigente. Non è richiesta una nuova certificazione ogni anno, ma è importante che la documentazione sia completa e conforme.


📘 E se il PDP non è stato aggiornato?

È responsabilità della scuola garantire un percorso inclusivo. Se il PDP non è stato aggiornato regolarmente, è comunque possibile modificarlo in corso d’anno, anche in prossimità dell’esame, per riflettere i reali bisogni dello studente. Le famiglie possono confrontarsi con il consiglio di classe e il referente DSA dell’istituto per chiedere un adeguamento tempestivo.


🔍 Conclusione

L’Esame di Stato rappresenta un momento importante nella vita scolastica di ogni studente. Per chi presenta un DSA, è fondamentale che questo passaggio avvenga con serenità, rispetto e attenzione alle esigenze individuali. Le norme ci sono, le tutele pure: l’importante è conoscerle e farle valere.

Per dubbi o richieste di supporto, il team di Liberamente Imparo è a disposizione di famiglie e studenti.

📞 Contattaci per un confronto o per una consulenza personalizzata.


📌 Per consultare direttamente le FAQ pubblicate da AID, visita:
👉 Esame di Stato 2025 – Le risposte alle domande più frequenti (AID)

Tag: BES, DSA, esame di stato, LiberaMente Imparo

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